Il 27 dicembre 1831 un brigantino inglese, la Beagle, salpa da Devonport, al comando del capitano Fitz Roy, con a bordo Charles Darwin, a quell'epoca ventiduenne. Scopo della spedizione era completare il rilevamento della Patagonia e della Terra del Fuoco, ispezionare le coste del Cile, del Perù e di alcune isole del Pacifico ed eseguire una serie di misure di longitudine attorno al mondo. I cinque anni di viaggio sulla Beagle permettono a Darwin di accumulare un enorme quantità di materiale e di dati - sulla fauna, sulla flora, le formazioni geologiche e così via - che saranno alla base di una delle tappe fondamentali del pensiero umano e di uno dei più importanti contributi scientifici di tutti i tempi.
Questo libro parla di noi, dei nostri amici, dei nostri figli. Dei nostri consumi, dei nostri comportamenti, del nostro modello di sviluppo. Questo libro non raccomanda di fare la raccolta differenziata. Non invita a comprare un'auto ibrida. Non propone di farsi un orto in balcone. Questo libro dice la verità. E non c'è niente di più preoccupante. Stephen Emmott è uno dei più importanti scienziati della sua generazione e crede fermamente nella possibilità di valutare scientificamente le trasformazioni che la nostra specie sta operando sull'ecosistema globale. E soprattutto di prevedere quello che succederà quando, tra pochi decenni, saremo dieci miliardi di esseri umani sul pianeta. In queste pagine, che sono state anche il testo per uno spettacolo teatrale di successo a Londra, Emmott mette a fuoco tutto quello che crediamo di sapere su questi temi (riscaldamento globale, deforestazione, scarsità di acqua...) e sostituisce il nostro pigro fatalismo, o il nostro cinico disinteresse, o il nostro tecnologico ottimismo, con un sentimento molto più sgradevole ma anche molto più sensato: la paura. Perché se vogliamo salvare il mondo per i nostri figli, bisogna avere paura di quello che stiamo facendo e cambiare rotta in modo deciso e molto in fretta.